Bene, siamo al punto in cui state osservando il reale augello in tutto il suo imponente splendore. Vediamo insieme cosa dovreste avere tra le mani.
Il pene può sembrare ad una prima occhiata un qualcosa di semplice, così esposto e sfacciato com’è, ma sappiate che è solo apparenza.
Intanto, le parti che lo compongono: la più visibile è indubbiamente l’asta. In un partner giovane o poco esperto spesso può bastare sollecitarla per provocare un orgasmo; avanzando con età ed esperienza, sono certa che invece il vostro partner apprezzerà se ve ne occuperete durante un incontro, ma sappiate che concentrarsi principalmente (o unicamente… E’ da cartellino rosso!) sull’asta distrae da altre parti vicine, maggiormente sensibili e ricettive.

Sezione trasversale di un pene non circonciso: visibili, le parti principali che lo compongono
CREDITS: Disegno della autrice
Altra cosa: non essendo l’asta particolarmente delicata, quando vi dicono di stringere (solitamente al termine dell’azione, durante l’orgasmo vero e proprio), stringete! Ma forte. Non preoccupatevi, non si rompe! E se avete dubbi se state stringendo troppo (e comunque no, vi ripeto, non abbiatene, a meno che non siate delle lottatrici di sumo), ricordate la regola aurea: guardatelo in faccia, glielo leggerete negli occhi.
In punta all’asta trovate il meato, ossia il piccolo foro che permette a urina e sperma di uscire. La zona è altamente sensibile, al punto da diventare oggetto di tutta una serie di giochi erotici specifici (sounding e cateterizzazione). In questo contesto però non ci occuperemo di attività estreme, ma del suo coinvolgimento nelle pratiche più comuni, come quella della fellatio. La cosa più importante da sapere è che è un punto di ingresso che conduce a una zona del corpo umano molto suscettibile di infezioni, la vescica. Quindi, l’unica cosa che vi raccomando è la pulizia! Potete giocarci a titillarlo con la punta della lingua o con un dito: in questo caso il consiglio è di parlarne prima con lui o iniziare in maniera molto delicata per verificarne il gradimento, dal momento che i gusti maschili in merito sono piuttosto variabili.

Vista frontale di un pene non circonciso: visibili, le parti principali che lo compongono
CREDITS: Disegno della autrice
La testa del pene invece si chiama glande: è la parte che chi è circonciso ha sempre scoperta per intenderci. Il glande contiene da solo la maggior parte delle terminazioni nervose del pene, tale da renderlo molto reattivo alle stimolazioni. Durante l’orgasmo può diventare addirittura dolente al tocco, tenetelo a mente! A differenza dell’asta quindi, pensate alla pressione che ci mettete.
Un must da ricordare: se interrompete anche momentaneamente una pratica erotica che coinvolge il pene, NON lasciate il vostro amante con il glande scoperto! Ma nemmeno per pochi secondi. Non che faccia male, ma da fastidio, che non è certo la sensazione che state ricercando in quel momento. E inoltre lo obbligherete a farlo lui stesso. Perché -state certe- la sua mano andrà istintivamente a ricoprirsi il glande con la pelle del prepuzio.

Vista laterale di un pene non circonciso: visibili, le parti principali che lo compongono
CREDITS: Disegno della autrice
Il glande ha bisogno di ricevere diversi tipi di stimolazione (in termini di intensità della presa e velocità del movimento) a seconda della fase del rapporto o del momento. Ascoltate il vostro partner. Siate però certe di una cosa: dedicarsi al glande in maniera intensa significa aumentare parallelamente il suo livello di piacere.
Tradotto: finché non volete che il vostro partner raggiunga l’orgasmo, dedicatevi al glande in maniera intensa solo per brevi momenti, intervallandoli con stimolazioni che riabbassino il livello di eccitazione.
Se il vostro compagno di scorribande invece è circonciso, il glande avrà reazioni in parte differenti. La prolungata esposizione del glande che hanno le persone circoncise fa sì che questi diventi con il tempo meno sensibile agli stimoli delicati a causa del costante sfregamento con la biancheria intima. Il prepuzio, pur essendo un potenziale ricettacolo di sporco e germi, ha lo scopo di proteggere il glande da colpi, sfregamenti e in generale sollecitazioni esterne, salvaguardandone anche le terminazioni nervose superficiali, che rimangono vigili e allerta, bramose dei pochi segnali che ricevono.
Nell’approcciarvi a un glande circonciso quindi, mentre il pene è ancora morbido, usategli la cortesia di dedicarvi con particolare amore e trasporto al poco, a volte pochissimo, spazio residuo tra il prepuzio e il glande. Esplorate con la lingua quella piccola piega sopravvissuta, frugate nella cavità che si crea e che, nel momento dell’erezione, sparisce con la ritrazione della pelle lungo l’asta che si allarga e allunga. E’ una parte ancora sensibile e che sicuramente non verrà sollecitata spesso nel vostro amante. Ve ne sarà grato.
Se raffreddate la lingua l’esperienza sarà ancora più stimolante. Per farlo basta tenere in bocca un sorso d’acqua fredda per alcuni secondi o passare un cubetto di ghiaccio sulla lingua: l’occhiata truffaldina a lui mentre lo fate è a libera scelta vostra.
Alla base del glande troviamo la corona, quel rigonfiamento turgido che unisce il glande all’asta. Questa specie di anello gonfio è infatti il punto di raccolta di tutte le terminazioni nervose del pene e risulta quindi estremamente sensibile e reattivo. Vi do una dritta: di solito la sua sensibilità varia da lato a lato. Come il resto del corpo, pure la corona del glande non è simmetrica. Quando siete con un nuovo partner, testate entrambi i lati e registrate i suoi gemiti e contorcimenti.
Ve ne do un’altra, più immediata: i punti di sutura della circoncisione diminuiscono la sensibilità.
E il suo corollario: spesso un uomo circonciso raggiunge l’orgasmo più lentamente.
Conseguenze del corollario: evviva evviva!!
Se il vostro amante non è circonciso, glande e corona sono ricoperti e protetti dal prepuzio, un sottile strato di pelle che si ritrae durante l’erezione. Lo strato esterno di pelle è la continuazione della pelle dell’asta e non presenta una particolare sensibilità. Lo strato di pelle interno, quello a contatto con il glande, invece non è fatto di pelle ma di un lembo muco-cutaneo (ossia una porzione di tessuto ricca di vasi sanguigni e di terminazioni nervose e conseguentemente molto sensibile) unico in tutto il corpo. Per farvi una idea potete pensare al tessuto che collega la base delle gengive alle labbra: se passate la lingua dai denti verso le labbra, carezzando l’interno della vostra bocca, potete notare che il “dentro”, umido e sensibile, e il “fuori” della bocca, asciutto, resistente e meno sensibile al tatto si susseguono senza soluzione di continuità. Le labbra ne sono il naturale confine. Analogamente avviene nel pene: la porzione a contatto con il glande è mucosa, umida ed estremamente sensibile, mentre quella esterna, a contatto con gli slip per intenderci, è resistente e sostanzialmente insensibile. L’equivalente delle labbra, il punto di contatto tra questi due differenti foglietti di pelle, si chiama ostio prepuziale; quando il pene non è eretto, si raggrinza e restringe l’apertura del prepuzio mentre quando si ha una erezione, si assottiglia ed allunga, formando un largo anello che gira tutto intorno all’asta, fino a metà circa. Lo potete identificare sia visivamente, perché la pelle stirata ha un tono di colore differente, sia al tatto, come una più o meno lieve increspatura della pelle, che altrove sull’asta appare invece tesa e lucida.
L’amico prepuzio è un fenomenale alleato di ogni amante appassionato: la sua graziosa plissettatura infatti è densa di ricettori sensoriali a rapido adattamento detti “corpuscoli di Meissner”. Questi vengono deformati con una rapidità incredibile dal più piccolo stimolo meccanico di schiacciamento e ci permettono quindi di percepire anche le più delicate carezze. Ma voi non preoccupatevi di pronunciarne correttamente il nome, né di sapere come funzionano. Carezzateli al meglio e basta!
E adesso arriviamo ad una parte meravigliosa! Il frenulo. Anatomicamente parlando è quel sottile lembo di pelle che unisce il glande al prepuzio. Quando il pene è flaccido, il frenulo rimane nascosto all’interno del prepuzio, diventando quindi visibile solo al momento dell’erezione in seguito all’arretramento della pelle lungo il glande, presentandosi alla vista come un piccolo e teso ponticello di carne. Se invece il vostro amante è circonciso, il frenulo non c’è perché viene normalmente rimosso al momento dell’operazione. Non per questo dovete però ignorare la parte. Cercate la cicatrice dell’operazione, passando i polpastrelli lungo l’asta in erezione. E’ importante che voi identifichiate la posizione della cicatrice prima di passare all’azione perché la sensibilità della parte varia incredibilmente da soggetto a soggetto: per il vostro e l’altrui piacere è quindi necessario che sappiate come reagisce questa parte, per evitare di molestare il vostro partner con tocchi sgraditi o, al contrario, per non provocargli una eiaculazione ante tempo.
Lo scopo del frenulo è di tenere a freno (appunto) la pelle del prepuzio, impedendo che scorra troppo verso la base dell’asta durante l’erezione, lacerandosi di conseguenza. Al termine dell’erezione ha invece la funzione di richiamare la pelle in copertura e protezione del glande. Quindi, in pratica, quando voi ricoprite manualmente il glande del vostro partner, state facendo il lavoro del frenulo. Ritornando alla analogia della bocca, anche in bocca c’è il frenulo, uno per ciascuna arcata e ha la stessa funzione, cioè di impedire che si strappino le labbra.
Questa piccolissima porzione del corpo maschile è forse la parte più sensibile dell’intero corpo, assieme all’ostio prepuziale ed è paragonata alla clitoride per intensità e consistenza delle sensazioni trasmesse.
Fate tesoro di questa informazione! Leccate, succhiate, baciate e titillate delicatamente prepuzio e ostio e siate certe che il vostro partner ne vorrà ancora. E ancora.
E con ciò arriviamo a parlare dell’ultima parte visibile di questo divertente circo, la più bistrattata e dimenticata, i poveri, sensibili, volubili testicoli. Poco affascinanti alla vista, buffi e sfrontati in alcuni casi, timidi e sfuggenti in altri, sono ingiustamente poco considerati nell’arte amatoria. Molte persone ignorano quasi completamente la loro utilità e funzione nell’arte amatoria orale, mentre invece devono diventare dei fedeli alleati. Sostanzialmente scorbutici e reazionari, non gradiscono tocchi inaspettati, bruschi o violenti. Dovete farci amicizia prima! Presentatevi e dategli la mano con educazione, come vi ha insegnato la mamma. Una volta stabilito il contatto invece, potete approfondire la conoscenza.
Esistono molti modi per giocare con i testicoli, ma se il vostro compagno di giochi non gradisce, non disperate e sentitevi libere di passare al perineo, la magica Terra di Mezzo. Reattivo alle stimolazioni, ma mai ipersensibile, facile da trovare, sempre disponibile e di buon umore, potete sfregarlo e accarezzarlo prima, durante e dopo qualsiasi pratica, senza timore di cattive sorprese, appassimenti o ritirate. Questo perché immediatamente sotto la pelle del perineo si trova la radice dell’asta del pene, una sorta di ancoraggio a tre bracci che vincola l’asta al bacino. Tutta l’area nel complesso è quindi molto vascolarizzata e innervata e le connessioni sensoriali tra le parti sono molto forti: quando il pene va in erezione, anche la sua base si gonfia e indurisce, risultando facilmente individuabile. Inoltre, sotto questa magica porzione di pelle, se invece vi muovete nella direzione opposta allontanandovi dai testicoli, a circa un terzo dall’ano si trova la punta della prostata.
L’ultimo consiglio che mi sento di darvi è di considerate questo punto come la vostra personale connessione con il Punto G del vostro amante: dedicarsi a giocare con questo punto non è assolutamente fatica sprecata! Accarezzare, strofinare, premere e sollecitare questa porzione di pelle quindi amplifica le sensazioni complessive.
Dopo tutta questa lezione teorica, ora che sapete tutto, vi rivolgo un invito spassionato: dimenticate ogni cosa che avete imparato e usate l’istinto.
Il sesso, comunque voi lo intendiate, è divertimento e improvvisazione nel rispetto dell’altra persona.
Divertitevi quindi! Senza ritegno. Senza imbarazzi.
Come nella musica, le note son quelle ma le combinazioni infinite. Inventate anche voi le vostre composizioni di tocchi, titilli, leccate e strette.
Senza certezze assolute se non quelle anatomiche.