Come promesso, oggi entriamo nel vivo della questione: vi farò vedere quindi alcuni esercizi utili per migliorare la tonicità del vostro pavimento pelvico, in modo da avere una erezione più consistente e duratura e un miglior controllo sulla eiaculazione.

Prima di iniziare però mi preme ricordarvi una cosa: il pene NON è un muscolo. Quindi non state allenando lui nello specifico. Dopo questi esercizi non aspettatevi di avere un’asta del pene più grossa, come si ingrossa un bicipite al termine di 50 ripetizioni. Ok?

Ciò che state allenando sono le fasce muscolari che supportano la vostra erezione. Aspettatevi quindi una erezione più alta e sostenuta. Vi ricordate gli alzabandiera di quando eravate giovani e scemi? Quando al mattino vi alzavate dal letto e il vostro bel pacco gonfio e duro se ne stava incollato alla vostra pancia, con la testina fiera a guardare in sù, in direzione dell’ombelico? Ecco, non posso garantirvi che tornerà come allora. Ma vi posso promettere che la linea dell’orizzonte sarà felicemente alla vostra portata.

Esercizi fisici di base

Iniziamo quindi.

Vi ricordate come individuare questa fascia muscolare? La scorsa volta vi avevo suggerito di provare a trattenere il flusso di urina. Per ora, che son le prime volte, continuate a fare così. Ma sappiate che si tratta di un metodo molto grezzo e per nulla raffinato. Più avanti vi spiegherò come sviluppare una metodologia più fine e precisa, attraverso tecniche di respirazione e apnea, ma adesso focalizziamoci sulle basi. Il vostro misconosciuto perineo è rimasto praticamente dormiente fino ad ora, diamogli tempo di risvegliarsi con calma, vi pare?

Iniziate per ora così quindi, individuandolo tramite la minzione, provando a stopparla.

Quindi, quando siete decisi a iniziare, svuotate completamente la vescica e mettetevi comodi. Sdraiatevi con la schiena a terra, le gambe divaricate quanto le anche, le ginocchia in asse (con il tempo tenderanno a cadere verso l’interno, controllatele! Se preferite, potete mettere una palla di spugna tra le ginocchia, prestando attenzione ad esercitare su di essa una pressione delicata e costante, in modo che questa non cada ma che nemmeno venga stritolata dalle vostre ginocchia). Distanziate le braccia ai lati del corpo, lasciandole rilassate al suolo in modo tale che non esercitino pressione verso il basso.

Questa è la posizione che vi consiglio di assumere per mobilizzare inizialmente il muscolo pubococcigeo. È una postura che coinvolge molte altre fasce, quindi molto grezza, ma perfetta per le prime mobilitazioni.
Una volta presa confidenza con la parte, potrete passare a esercizi molto più precisi e accurati.
Posizionare una mezza palla, come si vede nel disegno, o un “cappello di prete” aiuta la propriocettività e l’equilibrio tra le due metà del corpo

In questa posizione sollevate il bacino verso l’alto. In questa maniera andrete a contrarre, tra le altre, anche le fasce muscolari che stiamo cercando di allenare. Dico anche perché inevitabilmente contrarrete pure i muscoli di cosce, fianchi, addome e sedere. Cercate pertanto di rimanere focalizzati mentalmente sulla porzione corporea che state mobilitando. Per farlo vi suggerisco due metodi.

Il primo consiglio, come vi dicevo la volta scorsa, consiste nel TOCCARE letteralmente la parte che volete muovere. Quella deve contrarsi, non le altre. Tradotto: non vi deve interessare l’ampiezza dl movimento, ma la sua correttezza e la sua pulizia. Non usate scorciatoie utilizzando anche muscoli non previsti: il movimento potrà pur sembrarvi bello e visibile, quindi migliore, ma in realtà state usando glutei, cosce o altro. Bari!

Ciò che dovete fare è contrarre la zona dell’uretra e dell’ano (aka centro tendineo del perineo), che dovrà essere letteralmente tirati verso l’interno dell’addome.

Il secondo consiglio quindi è di visualizzare (proprio chiudendo gli occhi e immaginandovi la scena, come se foste piccoli piccoli all’interno del vostro corpo e poteste, magicamente, vedere letteralmente i muscoli muoversi) la fascia perineale risalire verso le vostre viscere, come risucchiata verso il dentro (anche perché, ma lo vedremo più avanti in successivi post, è proprio ciò che avviene nella realtà, attraverso il diaframma e l’apnea paradossa che generate).

Ma secondo voi, come sta il pavimento pelvico di Kate Upton?

Mantenete questa posizione per 10 secondi, quindi riposatevi due respirazioni e ripetete, per un totale di 10 volte minimo.

È possibile farlo anche in piedi, con i piedi divaricati quanto anche e ginocchia. Il principio è sempre lo stesso: cercare di sollevare, in questo caso nel senso opposto della forza di gravità, la fascia che si ha individuato. In questa posizione, per riuscire, occorre compiere anche una leggera retroversione del bacino (spingendo il pube in avanti e leggermente verso l’alto, senza modificare la posizione delle gambe).
Una sola raccomandazione: non trattenete la pipì. Mai. Il trattenere l’urina aumenta il rischio di infezioni. Per bloccare il flusso di urina la muscolatura pelvica si contrae a risucchio con il concreto rischio che qualche goccia di urina risalga, portandosi dietro i microorganismi che normalmente vivono nel dotto urinario, aumentando così la possibilità di contaminazione della vescica, normalmente sterile.
Chiaro?

Esercizi con il pene in erezione

C’è anche un’altra tecnica che mi sento di raccomandarvi e consiste nella contrazione e richiamo del centro tendineo del perineo durante l’erezione.

Per iniziare quindi, dopo aver fatto pipì, masturbatevi vigorosamente davanti allo specchio.

Quando siete arrivati ad avere la vostra erezione standard, qualunque essa sia, provate a contrarre i vostri muscoletti da allenare: la punta del vostro pisello dovrebbe avere un piccolo sussulto. Possibilmente verso l’alto, più probabilmente a destra e sinistra. Non preoccupatevi e perseverate.

Se praticate questo esercizio 4-5 volte a settimana per più minuti potrete notare dopo poche settimane che le vostre erezioni saranno più potenti e che la durata del rapporto ne gioverà, prevenendo i fastidi dell’eiaculazione precoce.

Teasing and denial, ovvero la tecnica del “Da 9 a 5”

Ultima tecnica.

Masturbatevi di nuovo (vi piacciono i miei esercizi?).

Possibilmente senza l’aiuto del porno (ora vi piacciono meno, scommetto…).

Ma c’è una buona ragione se ve lo suggerisco: usare solamente la vostra fantasia vi garantirà non solamente una erezione più autentica e controllata, ma vi obbligherà a metterci di più (di solito così è), mantenendo maggiormente sotto sforzo i muscoli da allenare.

Quando sentite che state per venire (dove venire corrisponde a livello di piacere 10 su 10), prendetevi una pausa facendo scendere il livello del piacere da 9 a 5, livello pisello barzotto. Approssimativamente, eh! Quando supponete di essere arrivati a piacere 5, rimasturbatevi il batacchio fino a tornare a piacere 9. Quindi fermatevi nuovamente e ritornate a piacere 5. Sù e giù così per un po’ di volte.

La cosa meravigliosa di questo esercizio è che potete farlo anche durante un rapporto sessuale con la vostra partner con reciproca soddisfazione: fatele l’amore penetrandola fino a quanto state per venire, quindi uscite e disinteressatevi del vostro pipino e passate a masturbare la vostra Donna. Quando sentite che l’erezione sta scemando, ricominciate a occuparvi di lui: un po’ di sesso orale seguito da una penetrazione, fino a quando l’orgasmo non è prossimo. Quindi nuovamente fuori, per dedicarsi ancora al piacere di lei. Tra parentesi: ora capite quanto i sex toys possano essere vostri alleati in circostante del genere?

E avanti così, fino che le prime luci dell’alba non faranno da scenario alla più poderosa e irrefrenabile eiaculazione che avrete mai avuto.

E lei, dal canto suo, sarà felice come una bambina in un negozio di caramelle perché le state dando piacere in maniera costante e ininterrotta, aiutandola così a raggiungere quel livello di coinvolgimento fisico e mentale necessario perché anche lei abbia un diamine di orgasmo serio.

Provare per credere!

 


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