Prima lettera dell’acronimo BDSM e, contemporaneamente, pratica erotica estrema di legatura.
Il termine inglese significa letteralmente schiavitù. Il termine in senso lato vuole implicare il forte legame che si sviluppa tra le parti coinvolte in questi giochi erotici e indica tutte le forme di legatura, dalle più semplici alle più estreme e immobilizzanti, eseguite al fine di aumentare il piacere sessuale delle parti coinvolte.
Per immobilizzare il partner vengono utilizzati diversi strumenti, a partire dalla corde (e allora si parla di rope bondage) e scotch, per arrivare a oggetti studiati ad hoc come corsetti, bavagli, cappucci, abiti il pelle dotati di cinghie di chiusura e contenimento. Gli stili di legatura variano a seconda dal luogo geografico: lo shibari (o kinbaku) giapponese ha mutuato le proprie tecniche dallo hojojutsu, l’antica arte di legare e immobilizzare i prigionieri di guerra, mentre la scuola americana invece utilizza nodi decisamente meno scenografici e materiali meno nobili.
Il Bondage è una pratica potenzialmente pericolo, che quindi deve essere praticata tra adulti consenzienti, con regole condivise tra le parti. Come quando si guida un auto, il consumo di droghe, anche leggere, o di alcool durante la pratica è pertanto da evitare.
A ben vedere, si tratta di una forma molto avanzata del “fammi tutto quello che vuoi” sussurrato tra innamorati.

Tipologie di corde usate per la pratica del Bondage