È una delle più “estreme” forme di mutilazioni dei genitali femminili, per questo condannata e messa fuori legge in molti paesi. Consiste nell’asportazione di clitoride, piccole labbra e parte delle grandi labbra. Seguono operazioni di bruciatura e cucitura dei tessuti rimasti.
Nelle culture in cui è praticata l’infibulazione, lo sposo procederà alla defibulazione (scucitura). Le donne che subiscono questa pratica non saranno mai in grado di provare piacere sessuale, saranno maggiormente soggette a cistiti e infezioni e avranno più difficoltà e dolori nel partorire.