Detto anche punto Gräfenberg, dal nome del ginecologo che per primo ne ipotizzò l’esistenza. Viene definito come una zona particolarmente sensibile alle stimolazioni tattile, posto nella parete anteriore della vagina.

La carenza costante di studi scientifici specifici (fino a tutto il XX secolo la medicina studiava l’anatomia femminile come variazione secondaria della anatomia maschile) ha fatto sì che la definizione di punto G sia piuttosto recente: pertanto ciò che era dato per assodato fino a pochi anni fa, ora viene rimesso in discussione.

Attualmente quando si parla di punto G ci si riferisce piuttosto ad un’area mediamente estesa, posta all’interno del canale vaginale, definita con il nome di CUV, ovvero sia complesso clitoro-uretro-vaginale. Come dice il nome, comprende il clitoride, l’uretra e la parete anteriore della vagina: tutte queste parti sono in comunicazione tra di loro e durante l’attività sessuale gli stimoli fluiscono in maniera molto dinamica da una parte all’altra di questa area anatomica, aumentando l’eccitazione complessiva della persona.