Come promesso, continuiamo a parlare dei falsi miti e dei luoghi comuni che rendono la vita sessuale inutilmente complicata.

Mito n° 5: un sex toy ti sostituirà a letto

Ammettetelo: se pensate a un sex toy, pensate immediatamente a una persona sola. O a una coppia triste e sfigata. La percezione del giocattolo come oggetto “anti-sesso” è qualcosa di fortissimamente radicato nella mentalità, soprattutto in quella maschile ed è dovuta all’idea, del cazzo spiace dirlo, che il pene sia l’inizio, il centro e la fine dell’esperienza sessuale.

Includere un sex toy nella vita sessuale di coppia non implica che l’uomo non sia abbastanza uomo. Traduci: abbastanza dotato, abbastanza macho, abbastanza bravo.

Kayla Lords, autrice di svariati best seller a tematica sessuale e sex blogger: “I sex toys non sono una dichiarazione sulla tua bravura a letto. Sono piuttosto uno strumento per migliorare il piacere. Se il tuo partner è disposto a usarli con te, significa che sta attivamente cercando di fare del sesso un’esperienza migliore per entrambi. Accetta questa idea, incoraggia il tuo partner e poi scopri come può essere il sesso quando ti concentri sul reciproco piacere”

Lo si diceva pure nell’articolo precedente: se per raggiungere l’orgasmo una donna ha bisogno di qualcosa di più della semplice penetrazione basica del pene, allora farsi aiutare da un sex toy è sinonimo di intelligenza e super performance, non trovate? In tal senso, se non avete molta esperienza con giocattoli di questo tipo, il vero rischio, almeno all’inizio, è di ferire l’orgoglio. Anche se confido nel fatto che, al primo squirt che vi lava la faccia, dopo aver vista il partner stravolto dal piacere, cambierete idea.

Il consiglio mio è di introdurre i sex toys nella vita di coppia quando si è agli inizi della storia, PRIMA che questa diventi difficoltosa e non come strumento per dare nuova linfa a una routine stanca. I sex toys non sono che oggetti e sono erotici nella misura in cui sono eccitate le persone che li scelgono e usano.

Mito n° 6: c’è una età giusta in cui perdere la verginità

L’argomento è ovviamente bipartisan, anche se la risposta ovviamente cambia a seconda se si è uomini o donne.

Se essere vergine per un uomo è visto come qualcosa di vergognoso e innaturale, per le donne vale esattamente l’opposto. I ragazzi cercano di sbrigarsi a perderla per diventare Uomini a tutti gli effetti mentre le ragazze la conservano, in attesa del giusto Uomo che se la prenda. Vero o no?

Guardate, la verginità è una costruzione sociale. Al giorno d’oggi ancor di più, che esistono tutti i mezzi contraccettivi possibili per evitare gravidanze indesiderate. Perdere la verginità è un momento di passaggio importante alla fase erotica adulta, il suo ingresso ufficiale. E dovrebbe essere legato allo stadio di maturità (affettiva e corporea) della persona, più che alla sua mera età, che di per sé è relativamente arbitraria e sicuramente non indicativa della preparazione sessuale della persona.

Per dire, ci sono quarantenni che farebbero un favore a tutti a rimanere vergini…

Il mio consiglio, se ancora siete vergini, è di non esagerare. In nessun senso. La verginità non vale poi così tanto come si dice, perderla o tenersela stretta è un fatto soggettivo e personale. Non date via la verginità come se steste giocando a palla avvelenata, ma neppure investitela di un valore che non ha.

Godete della compagnia, anche fisica, delle altre persone nella vostra vita senza sentirvi in colpa. Potrete sbagliare la persona. Ma i gesti, se sono guidati dal rispetto e dall’amore, sono giusti e non dovete sentirvi sbagliati.

Mito n° 7: Il salto della quaglia è un metodo sicuro di controllo delle nascite

Ebbene sì. C’è ancora chi crede che il coito interrotto sia davvero un metodo sicuro per evitare gravidanze indesiderate.

Posso confidarvi una cosa? Non è una grande strategia, non importa quanto sia buono il vostro gioco di estrazione.

Due motivi. Il primo, esiste il pre-cum. Ovvero sia l’eiaculazione avviene sempre in più di una volta, anche se viene percepita solamente l’ultima a livello fisico macroscopico. Il corpo umano -da giocattolino perfetto quale è- ogni volta che deve eiaculare si prepara, sparando un colpo o due di avvertimento. Durante la fase di crescita dell’eccitazione sessuale, indipendentemente dal fatto che il pene si trovi o meno nella vagina, viene emessa una piccola ma significativa quantità di liquido seminale allo scopo di testare la funzionalità della macchina-pene e lubrificarne la canna. Così, quando l’eiaculazione vera arriva, tutto è pronto non si perde neppure una preziosa goccia di sperma.

Se poi questo non vi basta, il secondo motivo è che il ritiro del pipino dalla patata ante tempo ha un impatto zero, ripeto ZERO, sulla prevenzione delle infezioni trasmesse sessualmente, indipendentemente dal fatto che lo facciate prima dell’eiaculazione, dal momento che queste possono essere trasmesse attraverso il contatto con la membrana mucosa, non con lo sperma.

Mito n° 8: il buon sesso dura ore

A parte la dimensione del pene, quanto si dura a letto è una delle ossessioni maggiori dei ragazzi.

Come se grosso e a lungo fosse sinonimo di buono.

In effetti, se penso all’accoppiata “grosso e a lungo” a me viene in mente solo il parto, l’unica occasione in cui una cosa davvero grossa è passata per la mia vagina. E vi assicuro che avrei preferito finisse in fretta.

Statistiche alla mano, emerge che gli uomini ritengono che la durata media di un rapporto sessuale debba essere 25 minuti. La realtà dipinge invece un quadro decisamente diverso, in cui la durata media di un rapporto varia tra i 2 e i 9 minuti. Secondo Coelho, undici minuti.

C’è chi pensa sia una questione di porno dilagante: nei porno gli uomini, oltre a essere paurosamente dotati, vanno avanti a martellare l’attrice per svariati minuti, con gran dispendio di sudore e grida da parte di entrambi. Per me invece è anche una questione di mancanza di fantasia: è sicuramente molto più semplice andare dentro e fuori, avanti indietro senza farsi domande, come dei pistoni autistici piuttosto che fermarsi e domandare all’altra persona cosa le dia piacere.

La giusta durata di un rapporto sessuale è inversamente proporzionale alla noia

L’importanza dei preliminari, il gioco dei ruoli nella coppia e la loro inversione, il ricorso a sex toys e altri oggetti pervertibili, il sesso orale e la masturbazione reciproca: una esperienza sessuale è molto più della sua parte di rapporto penetrativo e la ricerca del divertimento reciproco è possibile solamente quando si decide di uscire dai soliti schemi tradizionali, coltivando una relazione in cui sia possibile essere diretti e sinceri l’uno con l’altra.

Perché l’unico modo per sapere è chiedere.

E l’unico modo per soddisfare è fare ciò che ci viene chiesto.