Ve la ricordate al pubblicità della Hatu, quella molto anni ’80, lei turbo bionda cotonata e lui uomo d’affari in grisaglia, che diceva: “Far bene l’amore fa bene all’amore“?

Io avevo 12 anni e scoprii così, dalla tv, che c’era modo e modo di fare all’amore e che esistevano dei preservativi pensati apposta per il piacere di lei. Personal Stimolanti li chiamavano. Cazzo, pensai:
Personal! Fatti su misura quindi! Fino ad allora l’unica cosa che mi avevano mai fatto su misura era stato l’abito per la Prima Santa Comunione.

Cercate di capirmi… Andavo dalle Suore fino all’anno prima…

Fu così che fantasticai a lungo, negli anni successivi, su cosa fosse nella realtà, un Personal Stimolante. Almeno fino a quando, tre anni dopo, incontrai il ragazzo che si portò via la mia verginità. E con essa pure un sacco di dubbi cretini, sciolti dalla sicurezza dei suoi gesti e dall’amore che vi percepivo.

E capii pure cosa fosse sto benedetto Personal…

Tutto questo per dirvi che trent’anni fa, per far risplendere una performance sessuale sottotono, si aveva a disposizione solamente un condom sagomato, una crema ritardante e poco altro.

Ecco, adesso non è più così. Preservativi speciali, ritardanti per lui e stimolanti per lei, creme spray e anelli non sono più le uniche armi che un uomo ha a disposizione se desidera fare bella figura con una Signora, divertendosi con lei.

Nel corso di questi ultimi anni sono stati pubblicati sempre più studi relativi al benessere sessuale maschile. La costante che li accomuna un po’ tutti è la consapevolezza che il piacere sessuale, inteso sia come qualità e durata dell’erezione che come qualità e quantità dell’eiaculazione, sono strettamene legati alla tonicità ed elasticità della muscolatura pelvica e addominale, che controlla pure in parte il benessere della prostata.

Sono state quindi sviluppate diverse tecniche di allenamento, specifiche per sesso ed età, che se praticate con costanza, contribuiscono al miglioramento delle prestazioni.

Ricordate che vi avevo promesso che vi avrei svelato qualche trucco efficace? Eccoci, è il momento.

Ma chi è Kegel?

Kegel, che di nome fa Arnold, è un ginecologo statunitense nato nel 1894 e morto nel 1972. Cercava un rimedio alla incontinenza urinaria da sforzo e al prolasso uterino, situazioni drammaticamente ricorrenti nelle donne che avevano avuto più di una gravidanza. Cioè praticamente tutte all’epoca. Il trattamento era fino ad allora chirurgico, con scarsi risultati, molto dolore e un post operatorio solitamente infinito. Nel senso che era una operazione dalla quale una donna non riusciva a riprendersi, sviluppando dolori da aderenza che l’avrebbero accompagnata per tutta le vita.

Manometro di Kegel

Il buon Arnold decise così di provare un approccio non chirurgico: per prima cosa ideò un oggetto, noto ora come manometro di Kegel, che gli permetteva di misurare il tono dei muscoli del pavimento pelvico. In base ai risultati delle sue indagini strumentali arrivò a sviluppare una serie di movimenti muscolari atti a riabilitare e ridare tono al tessuto muscolare indebolito da una gravidanza.

Ci sono voluti circa cento anni, ma studi recenti hanno dimostrato che questi esercizi possono essere utili anche per migliorare la salute della prostata e dell’intero apparato muscolare maschile.

Come funzionano

Il meccanismo di funzionamento è semplice: sviluppare la tenuta delle fasce muscolari che sostengono il pene e le sue radici ha tre benefici diretti:

  • aumenta l’afflusso sanguigno alla parte (e quindi dimensioni e consistenza dell’asta del pene)
  • aiuta la tenuta statica dell’erezione
  • ritarda l’orgasmo, comprimendo i dotti spermatici afferenti.

L’efficacia di questi movimenti è ormai comprovata da studi di follow-up (studi in cui i pazienti vengono seguiti anche dopo la fine delle cure, per verificare la stabilità nel tempo dei risultati acquisiti) condotti da urologi e sessuologi su loro pazienti con problemi di disfunzione erettile.

La parte difficile non è quindi ottenere risultati, quelli vengono di sicuro. La parte difficile è individuare i muscoli correttamente e fare quindi correttamente gli esercizi, evitando di coinvolgere fasce muscolari non interessate ma più forti e allenate, quindi prevalenti, come glutei o addominali.

Altra raccomandazione: come quando si inizia la palestra, occorre non strafare. Sono muscoli: se mal allenati possono infiammarsi, strapparsi o semplicemente riempirsi di acido lattico e dolere al punto da rendere impossibile una costanza nell’allenamento.

I vantaggi sono invece pressoché infiniti. A partire dal fatto che non dovete andare in palestra, non dovete pagare un personal trainer. Potete fare i vostri esercizi mentre siete in autobus andando al lavoro, mentre siete in ufficio, in riunione con gente noiosa oppure mentre state pranzando con vostra suocera la domenica a pranzo. E nessuno si accorgerà mai che vi state allenando il bigolo.

Fico, nè?

Iniziamo dalle basi

Oggi, per iniziare a rendere confidenza con la muscolatura della parte, vi racconto come individuare i muscoli da far lavorare: il modo più semplice è di farlo nel corso della minzione, cercando di interrompere il flusso di urina. Un altro modo per individuarlo è fisicamente, premendo con un dito nell’area del pavimento pelvico, tra ano e testicoli.

Il mio consiglio, se si tratta delle prime volte, è di provare a individuarlo con i polpastrelli mentre si urina, isolando fisicamente la parte dalle altre attraverso il tocco e la pressione delle dita. Un modo infatti per risvegliare e rendere consapevole un muscolo è proprio di toccarlo e di provare a contrarlo e rilasciarlo mentre lo si sta toccando. In questo modo si è sicuri di attivare proprio quel determinato muscolo e non uno limitrofo, più potente e allenato e quindi prevalente. Chi fa pilates penso che capisca cosa intendo. Se invece non avete inteso, vi prego di scrivermi che vi rispiego la cosa.

State tranquilli: non vi verrà subito. Le prime volte finirete sicuramente per coinvolgere pure altri muscoli, come gli addominali. Con il passare del tempo acquisirete inevitabilmente sempre più esperienza e dimestichezza, isolando i muscoli che volete allenare con sempre maggiore precisione.

Ultima cosa, prima che iniziate sul serio: prima di fare questi esercizi, svuotate bene la vescica, altrimenti rischiate gli effetti opposti. Ma non credo sarà un problema, soprattutto le prime volte.

 

Dal prossimo post cominceremo a fare sul serio e vi indicherò una serie di ulteriori movimenti e di esercizi che potete sperimentare, anche con l’aiuto di attrezzai domestici.

Per ora allenatevi a trovare la parte da tonificare.

 


*** Disclaimer e note legali ***