Oggi vi racconto una storia.
Quella di una fotografa di nome Laura Dodsworth che alcuni anni fa, nel 2015, ha pubblicato un volume di fotografie che riprendono le tette delle donne. Il volume si intitolava Bare Reality: 100 women, their breasts, their stories ed è ciò che vedrete nel video sotto.
Acclamata da pubblico e critica, negli anni successivi spinge oltre la sua ricerca iconografica intorno al corpo umano, parlandoci di peni attraverso il progetto Manhood: the bare reality, un progetto in cui 100 uomini eterogenei, dal veterano al prete, dal tossicodipendente al sopravvissuto al cancro alla prostata, uomini provenienti da ogni ceto sociale condividono oneste riflessioni su corpo, sessualità, relazioni, paternità, lavoro e salute.

Manhood – Bare reality
progetto fotografico cha ci mostra lo spettro del “normale”, rivelando peni e corpi maschili in tutta la loro diversità e gloria, dissipando l’ansia e i miti dell’immagine del corpo.
La sua ultima fatica, dedicata alle vulve, ha visto le stampe nel febbraio di quest’anno Womanhood: The Bare Reality.
Perché ve ne parlo? Innanzitutto perché mi piace l’autrice. Sentite che dice in una sua intervista, uscita ai tempi della pubblicazione del lavoro sui seni:
“Gli stessi temi attraversano tutto ciò che faccio: il mio lavoro è un’esplorazione delle persone, dei nostri amori, delle nostre vite e del nostro posto nel mondo. In tutto ciò che faccio, desidero connettermi profondamente con le persone, praticare l’integrità, interpretare e presentare le loro storie con verità e immagini memorabili.”
Più che una fotografa pare una scienziata, interessata ad indagare senza bigottismi, le parti più indecenti del corpo umano: i suoi organi genitali.
Poi, l’altro motivo per cui mi piace e ve ne parlo è che Laura gira le scuole per far vedere (letteralmente direi!) ai ragazzi di 11/14 anni che non esiste un corpo ‘perfetto’ e neppure un modo giusto in cui dovremmo essere. La verità è che ognuno è diverso e il concetto di normalità veicolato dal porno è solo una illusione destinata a produrre vittime innocenti.
Ma adesso basta parole, godetevi le immagini del suo lavoro sulle tette. Nei prossimi giorni vi cerco e traduco gli altri video su vulve e peni. D’accordo?
Buona visione!
100 fotografie non ritoccate
Intime, oneste, sensibili
100 storie di donne
Coraggiose, toccanti, divertenti, potenti
Penso che le forme femminili siano meravigliose. La maggior parte del tempo non comprendiamo quanto siano belle le donne: non ci sono molte donne con quella consapevolezza
Il modo in cui il corpo delle donne viene stravolto dal ritocco mi fa infuriare. Lasciate in pace questi corpi. Cosa c’è di sbagliato nel corpo di una donna così al naturale?
Noi siamo come divinità, noi diamo la vita. Le mie tette sono parte della mia capacità di essere una dea.
Quando ti dicono che ti devono levare una tetta, ti pare che sia la peggior cosa che puoi subire. Non è vero, puoi venirne fuori. Io voglio sviluppare la consapevolezza attorno al tumore al seno in un modo positivo.Le tette sono considerate come qualcosa fatto per gratificare gli uomini. È così diffuso e banale vedere immagini di scollature lucide di olio e pose sessuali, fatte apposta solo per vendere qualsiasi genere di merce.
Le tette sono affascinanti. Abbiamo una strana cultura confusa: più donne raccontano la loro storia su come si sentono su di loro, su cosa sono veramente, le cose meravigliose, le cose difficili, meglio è.
Il corpo di una donna ha un unico padrone, lei stessa.
Dopo anni a sentirmi a disagio con le mie tette, ora mi piacciono. Sto allattando mia figlia e mi sento finalmente potente e con uno scopo.
Questo è ciò che facciamo noi donne: buttiamo fuori, condividiamo e parliamo. È così catartico.
È così potente!