Oggi continuiamo a parlare di eiaculazione femminile. Se vi siete persi la puntata precedente, potete recuperare qui. Se invece pensate di avere qualche dubbio di anatomia e confondete vulva con vagina, potete leggervi il bigino illustrato che ho preparato per voi: lo trovate qui. Altrimenti passiamo alla lezione n°2: Come si fa a far godere davvero una donna? E come si riconosce un orgasmo?

Ovviamente non esiste un solo ed unico modo, le vie per la felicità sono infinite. Come i modi per esprimerla. Ma posso assicurarvi che, indipendentemente dalla strada che deciderete di seguire, non potete prescindere da alcuni punti fermi. Eccovi quindi la magica TOP 5 da tenere a mente:

 

1. Donne! È arrivato l’arrotino! Godere fa bene alla salute!

Come abbiamo detto, le donne, come gli uomini, hanno una porzione dell’apparato genitale destinato alla produzione di liquido eiaculatorio. Uomini, vi ho già detto che è sensibile alla minima pressione, no? Ecco, quindi iniziate sfiorandola, toccandola con leggerezza, con un poco di grazia insomma, non come se aveste un badile e steste preparando un buco per piantarci un albero. Il tempo per la vostra grossa quercia arriverà. Non so se mi spiego…

Un orgasmo al giorno toglie il medico di torno.
(Mae West)
CREDITS: www.arrotinopera.com

E voi donne, arrendetevi all’evidenza, abbracciate questa realtà e usate (letteralmente) questa parte: se non fosse altro, come per tutte le parti anatomiche, un suo uso non può che favorirne il benessere. E per estensione, il benessere della persona nel suo insieme. Cioè il vostro. In pratica l’ha detto il medico.

 

2. Anche Cristiano Ronaldo deve esercitarsi e ha bisogno di un allenatore!
Le donne, come gli uomini, “vengono” quando debitamente sollecitate: non dipende né dalla forma né dalla dimensione dei loro organi genitali. Tutte le donne hanno le ghiandole in questione, come tutti gli uomini hanno la prostata. Se una donna, come un uomo, non viene è anche e soprattutto perché il/la partner non sa dove mettere le mani (o la lingua). Occorre dirglielo quindi!

Signori, ascoltate i suggerimenti e le richieste delle vostre amanti! State giocando fuori casa: i consigli di chi conosce il campo meglio di voi sono insight preziosi. Roba da insider trading per intenderci.

E voi Signore mie! Signore! Fatevi avanti! Parlate, chiedete, spiegate, fategli vedere come fate (fareste?) voi. Ma non abdicate al vostro piacere. Piuttosto, allenate i vostri uomini a darvelo. E poi ricambiate allegramente il favore: la vita diventa più leggera!

 

3. Roba che si può bere insomma e non fa certo più male della Coca Cola
Le ghiandole di Skene producono una gamma di sostanze pressoché analoghe a quelle prodotte dalla prostata, che vanno a comporre l’eiaculato (PSA e PAP). L’eiaculato femminile, come quello maschile, di base non è urina. Nella fattispecie è composto da acqua, enzimi, sostanze equivalenti al PSA (Antigene Prostatico Specifico, una proteina sintetizzata nell’uomo dalle cellule della prostata) e al PAP (fosfatasi acida prostatica, ossia enzimi prodotti dalla prostata in relazione a sollecitazioni di carattere ormonale), glucosio e fruttosio.

Alle persone che desiderano invece dare un gusto tutto particolare alla situazione, suggerisco di utilizzare un lubrificante intimo a base acquosa (cioè commestibile, “edibile”), tutto da mangiare, al sapore di fragola, di anguria, di cioccolato… Se vuoi saperne di più puoi leggere qui (LINK lub edibili), ma non perderti il piacere per così poco!

Nessuna donna arriva all’orgasmo lucidando il pavimento della cucina.
(Betty Friedan)

4. Signori: rimboccatevi le maniche e… mani in pasta!
Non esiste reale differenza tra orgasmo vaginale e orgasmo clitorideo: le parti in questione sono anatomicamente così vicine e i fasci nervosi che li attraversano gli stessi, così che toccare una parte ‘qualsiasi’ di questa zona in maniera abbastanza prolungata provoca inevitabilmente una reazione su tutto il cosiddetto CUV.

In pratica quindi è tutta questione di dritte giuste (da parte di lei) e di tempo, vostro (è sì, quello con una donna va messo in conto). È come quando mettete una biglia su un piano inclinato: all’inizio vi tocca darle un sacco di piccoli colpetti, per farla partire, prendere l’abbrivio e mantenere la giusta traiettoria, non sapete a priori se la cosa funziona. Ma poi la sua velocità aumenta sempre più, fino a diventare inarrestabile. E a voi, per uscire di metafora, non resta che guardare la magia avvenire.

 

5. Perché il viaggio è più importante della meta da raggiungere!
Un ultima cosa: orgasmo ed eiaculazione non sono sinonimi. Solo che nessuno ce lo dice.

Con l’educazione sessuale affidata al porno, lo squirting è diventato una sguaiata spettacolarizzazione dell’orgasmo femminile e un modo per classificare le persone: ‘ce l’hai: sei normale, sei giusta. Non ce l’hai: sei sbagliata’. L’esperienza da privilegiare è invece l’orgasmo. Il resto viene da solo.

A questo punto, sento il dovere di aprire una parentesi: molti uomini con cui parlo di queste tematiche, mi riferiscono che le loro compagne sono spesso poco bagnate durante il rapporto, nonostante la lubrificazione fosse “normale” prima della penetrazione. Tenete presente che la lubrificazione che vedete non coincide con il piacere provato: se è tanto bagnata, l’ho fatta godere tanto. E viceversa. Se non ci sono situazioni mediche che alterano l’equilibrio ormonale (come menopausa, gravidanza, stress, pillola) e producono secchezza, il mio consiglio spassionato è di usare un lubrificante. In abbondanza. E passa la paura.

 

Ammetto che quando ho realizzato mi sono rilassata assai: io non ho mai avuto molta mira e l’idea di dover trovare (o far trovare) un piccolo punto nascosto e forse inesistente per riuscire a godere mi faceva passare quasi la voglia di provarci. Sapere che si tratta di un’area vasta (per quanto possa essere “vasta” un’area dentro la mia vagina) e senza specifici confini mi ha fatto ben sperare: la trovo anche io e pure quel distratto di mio marito… Basta avere la pazienza di cercare dove reagisce meglio e prima.

Gli uomini vedono un fuorigioco di pochi millimetri, ma poi ci mettono degli anni a cercare il punto G

I segnali per riconoscere un orgasmo in arrivo sono piuttosto semplici ed istintivi. Il più importante di tutti è una congestione calda e generalizzata, originata dall’aumento della pressione sanguigna: la stimolazione sessuale provoca infatti l’apertura dei vasi sanguigni in entrata (le arterie pudende, con le sue derivate labiali e clitoridea e l’arteria uterina) e la chiusura di quelle in uscita. Esattamente come avviene per l’uomo, il risultato è un accumulo di sangue localizzato negli organi genitali che induce:

– espansione della clitoride e delle piccole e grandi labbra,

– sensazione di calore e arrossamento generalizzata

– emissione dei liquidi in eccesso che, spinti dalla pressione sanguigna montante, trasudano all’esterno

– rilassamento dei muscoli della vagina che conducono alla sua dilatazione.

La stimolazione continua e combinata del complesso clitoro-uretro-vaginale e delle altre, infinite, zone erogene induce contrazioni sempre più frequenti e intense del terzo esterno della vagina (la sua parte terminale a ridosso della vulva per intenderci) e questo porta l’eccitazione a livelli non più controllabili fino al punto di non ritorno, quando l’orgasmo si innesca definitivamente. Battito cardiaco e pressione sanguigna aumentano ancora, se possibile. Il respiro diventa affannoso. Le sensazioni corporee di dolore scompaiono completamente per l’incremento nel sangue dei livelli di endorfine e ossitocina (è il motivo per cui mentre si fa l’amore si riescono a tenere posizioni dementi, al limite della rottura, senza colpo ferire e subito dopo si cede di schianto). Le contrazioni muscolari involontarie, prima localizzate alla zona genitale, si espandono a tutto il corpo. Se riuscite ad avere un attimo di lucidità in quei momenti, provate a guardare le dita dei piedi del vostro amante: sul più bello le vedrete accartocciate come una foglia secca, paralizzate in uno spasmo involontario.

È a questo punto che si ha, nel caso, l’eiaculazione femminile vera e propria e di solito è incontrollabile e inarrestabile, proprio perché deriva dalla “incapacità” di controllare i muscoli perianali. Non ha nulla a che vedere quindi con la lubrificazione, anche molto intensa, che si ha durante tutto l’atto sessuale e che viene originata, come dicevamo, dal trasudamento delle pareti vaginali.
L’orgasmo termina quando i segnali fisici dell’eccitazione allentano la morsa e il sistema genitale si decongestiona, lasciando defluire il sangue.
Oppure, al contrario, l’eccitazione permane e la donna è pronta per un altro orgasmo; e un altro, e un altro, e un altro, fino a quando non avrà consumato tutta la carica erotica accumulata.

Bene, ora che siamo tutti certi della sua esistenza e della sua natura, possiamo anche cercare di capire come utilizzare al meglio questo ben di Dio (letteralmente, perché lo ha messo lì proprio Lui in tutta la Sua infinità saggezza e misericordia).

In tutto questo, vi ricordo, la regola d’oro è che, per quanto ci si possa dedicare con perizia e capacità ad una specifica area del corpo, è sempre il cervello a comandare.

cervello aree piacere

Scansioni a contrasto cromatico eseguite su un cervello sottoposto a stimoli diversi. Nella prima serie di immagini, viene toccato un dito della mano, nella seconda l’alluce del piede, quindi clitoride, vagina e cervice. Le aree colorate sono quelle intressate dai processi mentali di elaborazione dello stimolo
CREDITS: Studio eseguito da Barry Komisaruk per la Rutgers University, New Jersey

Sarà lui infatti, e solo lui, a decidere se eccitarsi fino all’orgasmo (anche senza stimolazioni fisiche particolari) o se, al contrario, non è il momento di farsi trovare troppo sessualmente ispirate.

A tal proposito, vi posso dire una cosa di cuore? Signore: non trattenetevi! Quando percepite quel bisogno irrefrenabile di esplodere, fatelo. Non state chiuse o contratte: molte donne hanno un profondo timore quando percepiscono quella sensazione perché la confondono con il bisogno, tanto umano quanto imbarazzante e privato, di urinare. Altre hanno avuto in passato partner che non apprezzavano e che le hanno fermate e bloccate. Anche, spesso, in modo rude e maleducato.
Ragazze mie, peggio per loro. Ignorateli! E venite serene!

E ne ho anche per voi uomini, con una raccomandazione spiccia: se volete veramente far venire una donna, iniziate facendo l’amore con il suo cervello. Scopatele la testa e andate sul sicuro.

 


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