Oggi voglio spezzare una lancia, l’ennesima direte voi, a favore del sesso anale. Sì perché davvero tanto spesso, troppo spesso direi, il sesso anale è associato a eventi terribili, demonizzato come fonte di ogni malattia e perdizione morale, origine e causa di in utili dolori, ferite, lacerazioni e sofferenze, sia fisiche sia emotive.

C’è addirittura chi, come l’esimia Dott.ssa De Mari, scienziata, medico, educatrice e scrittrice di libri per l’infanzia, sostiene che per praticare rapporti anali occorra usare speciali dilatatori per preparare l’ano, altrimenti questi si strapperebbe irrimediabilmente. Cito testuale dal suo sito:

“[…] le fibre devono essere lesionate un po’ alla volta o il dolore è insopportabile. Ma non dicono come. Completiamo noi. Esistono appositi dilatatori anali, i più sobri si reperiscono in farmacia, i più fantasiosi su appositi siti dove sono venduti, insieme a creativi apparecchiatura per clistere sotto il nome di sex toys […]”

E avanti. Qui il link all’articolo completo, in modo tale che possiate leggere liberamente e serenamente pure il punto di vista della esimia dottoressa e farvi una vostra idea della pratica. Lungi da me cercare di convincervi che il sesso anale sia fantastico: non sono pagata né dalla lobby dei divaricatori anali né da quella dei maschi padri-padroni che sottomettono le donne attraverso l’umiliazione dei rapporti anali, concordemente a quanto tuona nel finale del suo pregevole contributo la De Mari: “[…] e un uomo ci chiede questo, sta giocando sporco, in tutti i sensi. Sta sfruttando una tendenza al sacrificio che madre natura ci ha dato per essere madri, domine, per alimentare la sua sensazione di potere.”.

Tutto ciò che vi racconto, lo faccio solo per joie de vivre e pura passione. E poi mi sento pure un pochino in dovere di raccontarvi pure la mia versione di donna normale, sposata e con figli, sessualmente appagata e divertita. E ancora viva nonostante il dolore e le terribili malattie e perfettamente funzionante (si percepisce il sarcasmo?).

Poi, se voi decidete che la cosa non fa per voi, giuro che non verrò a casa vostra a obbligarvi a farlo!

Lo scopo del post di oggi è quindi di aiutarvi a godere del sesso anale senza tensioni né dolori. E per farlo vi regalo una chicca di tecnica.

Avete mai sentito parlare della “regola dei 45 gradi”?

Tranquilli, non è colpa vostra: le De Mari di tutto il mondo lavorano indefessamente tutti i giorni per impedirti di sapere. E di essere quindi in controllo della vostra vita. Ma ci sono io…

Oltre allo scontato lubrificante, un sacco di lubrificante se siete alle prime armi, ciò che serve per godere sin dalla prima volta delle gioie della backdoor, della porta sul retro, è solo un poco di tecnica.

Senza neppure troppa fantasia, la regola di 45 gradi si riferisce all’angolo di inclinazione di quanto viene inserito, che sia un butt plug, una collana di perline anali, un dildo, un dito o un pene.

Il canale rettale infatti, visto in sezione, nella parte iniziale risulta infatti inclinato di circa 45° rispetto al piano orizzontale, per poi curvare in concomitanza con l’ampolla rettale. Per facilitare l’inserimento quindi, la cosa migliore è sfruttare e assecondare la normale inclinazione della parte anatomica, entrando in obliquo e facendo poi compiere al pene (dito/dildo) una curva di 90 gradi.

Arrivati a questo punto ci tengo a dirvi una cosa prima di procedere: se spingete e incontrate resistenza, fermatevi e provate a considerare se non avete sbagliato strada e state spingendo la vostra poderosa mazza ferrata contro il nostro povero osso sacro. Perché le possibilità sono davvero elevate. e adesso sapete pure il motivo anatomico!

Inoltre, forse non so se lo sapete, ma esiste una speciale fascia muscolare, chiamata fascia pubo-rettale che chiude e apre la parte terminale del retto.

Questo significa che esistono posizioni migliori e posizioni peggiori. La migliore in assoluto sono quelle in cui le ginocchia sono leggermente divaricate e richiamate verso il petto, indipendentemente che si scelga di assumere la posizione fetale sul fianco, quella a quattro zampe, piuttosto che sdraiati sulla schiena. Quest’ultima, per esperienza mia, è la più scomoda delle tre perché le viscere premono per gravità sui canali vaginale e rettale, facendo diminuire lo spazio fisico a disposizione e limitando il libero movimento del bacino. Per ora vi allego un disegnino pescato in rete piuttosto pessimo, con la promessa che tratterò l’argomento “best position ever” in un post ad hoc.

Agevolo contributo video dove potete vedere il funzionamento della fascia pubo-rettale:

L’insieme di queste due informazioni di carattere anatomico dovrebbe farvi capire che il problema principale, la difficoltà maggiore quando si tratta di far passare qualcosa dal retto, che sia in uscita o in entrata poco importa, è di natura geometrica, non dimensionale o morale.

Butt plug e sex toys: ma tu li usi?

Come vi dicevo, non è assolutamente necessario utilizzare alcun oggetto per preparare l’ano a una penetrazione. È un muscolo come tanti altri e, come tutti gli altri, può modificare la sua forma in modo plastico. Possiede cioè la capacità di ritornare alla forma iniziale dopo la fine della sollecitazione.

Traduco: pratico sesso anale (al pari di quello vaginale) da circa 25 anni, senza dolore alcuno, con grande piacere e senza alcun problema di incontinenza o prolasso.

Ciò non toglie che quando si pratica sesso anale si usano anche giocattolini appositi come i butt plug, ideali per divertirsi nelle fasi dei preliminari e perfetti per aiutare la persona a rilassarsi. E con lei, il suo culetto.

Il mio consiglio spassionato è di usarli e di giocarci: stimolano l’apertura anale, così ricca di nervi, con delicatezza ma costanza, creano una sensazione di pienezza, agiscono come eccellenti strumenti di riscaldamento mentale e, se siete uomini, stimolano pure la prostata. La pressione che sviluppano anche quando non vengono mossi direttamente, ma semplicemente lasciati in posizione, è leggera (una sensazione molto sottovalutata dal mio punto di vista), premendo in modo continuativo verso la struttura clitoridea o la prostata. In pratica possono essere usati sia come riscaldamento per la penetrazione, sia come modo per aggiungere una sensazione ulteriore durante una penetrazione vaginale.

Il mio suggerimento è di iniziare con un dito o due, anche se si è esperti e usi a determinate pratiche. La gradualità della crescita delle sensazioni contribuisce alla qualità e alla intensità di quanto percepito dopo. Quindi procedete allineando lentamente il plug secondo un angolo di 45°, in modo che un lato della punta scivoli all’interno dell’ano. Tenendo il giocattolo fermo a quella profondità, occorre quindi inclinare delicatamente il giocattolo nella direzione opposta di circa 45°. In questo modo la punta del plug dovrebbe essere completamente scivolata dentro senza forzature né alcun dolore.

La regola del 45 gradi: allineate il plug secondo un angolo di 45° e fatene scivolare la punta nell’ano. Tenendo il giocattolo fermo a quella profondità, inclinatelo nella direzione opposta di circa 45°.

A questo punto potete andare avanti e indietro così un po’ di volte, entrando e uscendo con delicatezza e andando un po’ più in fondo con ogni cambio di direzione. Concettualmente è molto simile al modo in cui si indossano un paio di jeans aderenti, sculettando un poco a destra e sinistra. Dovete fare la stessa cosa, solo avanti e indietro. Naturalmente questo significa che il movimento può essere fatto sia da chi penetra, inclinando il dildo, sia da chi riceve la penetrazione, attraverso l’inclinazione del bacino. Ecco perché consiglio le prime volte di provare rimanendo sdraiat* su un fianco, meglio quello destro perché retto e colon corrono lungo il fianco sinistro), in modo da avere il bacino libero di muoversi facilmente. Una volta che la punta del dildo ha superato il muscolo anale interno, il giocattolo dovrebbe scivolare in posizione senza ulteriori pressioni esterne.

Per tirarlo fuori invece, un bel colpo di tosse e passa la paura!

Ultima cosa: molte donne mi chiedono se è davvero possibile godere attraverso il sesso anale. La risposta è sì! Diamine sì!!!! Gli orgasmi anali sono facili e frequenti se la penetrazione avviene in maniera rilassata e consapevole: la stimolazione indiretta delle zone erogene all’interno della vagina che avviene attraverso la sottile parete che separa la cavità anale da quella vaginale, permette agevolmente la sollecitazione della parte posteriore della clitoride e di quella zona, nota come punto A, che si trova posizionata in concomitanza dell’estremità interna della vagina, tra la cervice e la vescica. Se non ci credete, potete dare un’occhio all’anatomia femminile a questo link.

Ora la teoria la sapete.

È il caso di passare alla pratica.

 


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